Osservatorio Andamento della Crisi
di Giancarlo Battistelli
La tendenza al miglioramento economico e produttivo si è confermata su tutto il 2017, anche alla luce del calo, costante e significativo, nel ricorso alle ore di CIG. La diminuzione della domanda interna e la perdita di competitività hanno portato ad una riduzione delle attività manifatturiere di tipo industriale, accompagnate da una forte contrazione nel settore delle costruzioni.
Questa situazione è stata compensata, in parte, sul fronte occupazionale, dal macro settore dei servizi, che ha segnato un forte recupero. Questa evoluzione strutturale nel sistema economico e produttivo è irreversibile.
La tendenza al miglioramento economico e produttivo si è confermata su tutto il 2017, anche alla luce del calo, costante e significativo, nel ricorso alle ore di CIG (Cassa Integrazione Guadagni), il calo complessivo è stato del -39,39% sul 2016.
Il recupero costante nel sistema produttivo, continua a produrre effetti positivi, aumenta la produzione e nelle aziende migliora la saturazione degli impianti, con ricadute positive sulla crescita economica, occupazionale e del PIL.
Si rafforzano i segnali positivi sull’occupazione, cala il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre attestandosi al 11,2%, l’occupazione raggiunge a novembre il numero più alto degli ultimi 40 anni, raggiungendo i 23.183.000 occupati. Situazione alla quale si aggiunge un miglioramento della tendenza alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-71 mila) e degli inattivi (-303 mila).
Nello stesso tempo, con il calo delle ore di CIG, aumentano le ore lavorate e la saturazione degli impianti, con un beneficio sul recupero di attività e produttività.
Ma i problemi non sono risolti e questa situazione evidenzia un Paese ancora in difficoltà, con problemi che vanno affrontati, perché, nei prossimi mesi possono rivelarsi molto negativi soprattutto sul fronte occupazionale.
Nelle ore di CIGS (Cassa Integrazione guadagni speciale) attualmente autorizzate la quota maggiore (quasi esclusiva) riguarda i Contratti di Solidarietà, e se la ripresa economica e produttiva non sarà sostenuta ed efficace, alla scadenza del periodo concesso di Cigs, i lavoratori coinvolti, possono ritrovarsi disoccupati.
Nel nostro Paese, la crisi degli ultimi 10 anni ha profondamente cambiato la struttura produttiva e occupazionale. E come tutte le crisi è stata portatrice di processi negativi e opportunità e necessità di cambiamento e trasformazione.
La diminuzione della domanda interna e la perdita di competitività hanno portato ad una riduzione delle attività manifatturiere di tipo industriale, accompagnate da una forte contrazione nel settore delle costruzioni.
Questa situazione è stata compensata, in parte, sul fronte occupazionale dal macro settore dei servizi, che ha segnato un forte recupero occupazionale. Questa evoluzione strutturale nel sistema economico e produttivo è irreversibile.
Non sarà più possibile pensare ad una crescita quantitativa della struttura manifatturiera ma ad un consolidamento verso uno sviluppo qualitativo e sostitutivo e rispondere a nuove esigenze di sostenibilità e compatibilità nello sfruttamento delle risorse naturali.
Altresì, oltre a politiche mirate sullo sviluppo, in generale e nel macro settore dei servizi, la buona tendenza occupazionale deve essere accompagnata da politiche di consolidamento, attraverso strumenti legislativi che ne favoriscano una stabilizzazione temporale.
Il miglioramento dell’andamento economico e produttivo, si evidenzia nei dati sulla CIG del 2017, dove la riduzione sul 2016 è del -39,39%.
Le ore si riducono significativamente nella Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cigo -23,70%), nella Cassa Integrazione Guadagni Speciale (Cigs -43,18%), e nella Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (Cigd -51,58%).
Si conferma anche nel 2017 l’alto ricorso alla Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Speciale) che rappresenta il 60,96% di tutte le ore utilizzate, mentre le causali nei decreti emessi sono concentrate per il 69,17% sulla richiesta di Contratti di Solidarietà.
Questo quadro conferma il persistere di una forte criticità nella struttura produttiva, sulla quale continuano a pesare gli aspetti strutturali della crisi, e risultano anche essere le realtà dove sono minori e quasi inesistenti gli interventi di risanamento.
Resta intorno ai 29 milioni di ore mese, riferito ad un anno mobile, il livello medio nel ricorso alla Cassa integrazione Guadagni (CIG), ancora troppo alto e lontano da una normalità produttiva, considerando normali i periodi prima del 2008.
Giancarlo Battistelli
è responsabile dell'Osservatorio Andamento della Crisi di Lavoro&Welfare
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